Transizione ecologica

Transizione ecologica, significato e come applicarla

La transizione ecologica è un processo, fatto di piccole e grandi sfide, che ha come obiettivo contrastare il cambiamento climatico e salvaguardare il pianeta. Si tratta di una delle grandi sfide del nostro secolo, in cui tutti possiamo fare la nostra parte. Quello che stiamo vivendo a livello globale è un terribile innalzamento dei livelli di inquinamento che provocherà, se non lo teniamo a bada, conseguenze irreparabili. Alcune di queste le stiamo già sperimentando, come gli eventi atmosferici estremi che hanno colpito molte aree d’Italia e del mondo. Cosa possiamo fare per cambiare la rotta e muoverci verso una maggiore sostenibilità sociale?

Significato di transizione ecologica

Effettuare una transizione ecologica vuol dire mettere in atto azioni grandi e piccole che portino a un’effettiva riduzione dell’inquinamento atmosferico, delle acque, dei terreni e di ogni superficie del nostro pianeta. In particolare, è alle aziende e alle istituzioni che si chiedono i maggiori sforzi in termini di modifiche dei propri processi. A tal proposito, in Italia il Ministero dell’Ambiente ha subito una modifica proprio per riflettere questo impegno collettivo. Dal 2021 è stato ribattezzato Ministero della Transizione Ecologica e, anche se l’attuale Governo ha rimesso in uso il nome Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, i suoi obiettivi rimangono gli stessi. 

Modificare i processi che aziende, istituzioni, comunità territoriali e privati cittadini mettono in atto nel quotidiano è il passo più importante per arrivare a scongiurare ulteriori disastri. Questo impegno si allinea con l’Agenda 2030 dell’ONU, che chiede a tutti i suoi Stati membri un impegno concreto nella riduzione dell’uso dei combustibili fossili, un passaggio alle energie rinnovabili in ogni contesto possibile e il miglioramento dei processi di produzione per ridurre l’inquinamento.

La transizione ecologica e i suoi punti chiave

Quello che dobbiamo mettere in atto non sono proclami fini a sé stessi, ma vere e proprie azioni concrete per migliorare il nostro modo di vivere e produrre in ogni ambito. Alcuni dei punti chiave che permetteranno di raggiungere una maggiore sostenibilità sono:

  1. Economia circolare. Riducendo gli sprechi possiamo aumentare il riuso e il riciclo di oggetti o parti di essi che saranno utilizzati per nuovi scopi. Così, tutti insieme, produciamo meno rifiuti e ricicliamo la maggior parte di essi.
  2. Efficienza energetica. Questo punto riguarda sia tutti noi nelle nostre abitazioni che imprenditori e imprenditrici che possono migliorare l’efficienza dei loro luoghi di lavoro. Uffici, fabbriche, aziende che sfruttano l’energia rinnovabile e riducono la dispersione di combustibili sono i migliori alleati della transizione ecologica.
  3. Utilizzo intelligente dei mezzi di trasporto. Non è necessario che tutti corriate ad acquistare un’auto elettrica: ci sono molti modi per rendere più sostenibili i vostri spostamenti. Per esempio usando i mezzi pubblici, condividendo un passaggio con colleghi e vicini di casa, muovendosi di più a piedi o in bicicletta quando è possibile.
  4. Gestione dei rifiuti. Nelle nostre case la raccolta differenziata è ormai la normalità e ogni Comune la gestisce nel modo più efficiente ed efficace possibile. Anche se avete un’azienda però potete dare il vostro contributo a uno smaltimento corretto dei rifiuti, soprattutto quelli tossici o pericolosi.
  5. Tutela della biodiversità. In questo punto sono soprattutto le aziende e le istituzioni a dover fare la loro parte. La diversità del nostro territorio a livello di montagne, mari, specchi d’acqua dolce e pulizia dell’aria va protetta a tutti i costi, con processi di produzione e di smaltimento dei rifiuti che non danneggino le forme di vita.

Esempi concreti di aziende virtuose

Passare da una produzione di stampo tipicamente capitalistico, basata sul profitto, a una che abbia a cuore l’ambiente, non è facile. Eppure moltissime aziende, in Italia e all’estero, stanno mettendo in campo tutte le loro risorse per farlo. Qualche esempio? I biglietti da visita sono realizzati in carta piantabile, in modo da non disperdere rifiuti ma difendere la biodiversità. Gli eventi vengono organizzati in modo da consentire ai partecipanti di muoversi con i mezzi o usare le auto elettriche del car sharing. I gadget aziendali sono riutilizzabili, come le shopper per la spesa o le borracce in alluminio che riducono l’uso di plastica. 

La transizione ecologica in Italia sta interessando un numero sempre maggiore di aziende, con risultati positivi anche sui loro profitti. Pensate a quando vi trovate davanti allo scaffale del supermercato: preferite anche voi acquistare prodotti con imballaggi riciclabili e con il minor quantitativo di plastica possibile, vero? Le nuove generazioni di consumatori sono sempre più interessate a questi argomenti, quindi le aziende che si muovono nella direzione di una maggiore sostenibilità avranno clienti che ne condividono i valori.

La transizione ecologica in Italia e i certificati di sostenibilità

L’Europa ha varato delle misure che coinvolgono tutti i Paesi membri, così anche la transizione ecologica in Italia è regolamentata da certificazioni e regole che le aziende devono seguire. In questo momento solo alcuni settori hanno l’obbligo di redigere documenti come il bilancio di sostenibilità, ma come abbiamo detto mostrare il proprio impegno su questo tema può essere vantaggioso per tutti. Volete coinvolgere le nuove generazioni in modo duraturo? Mostrate di essere seriamente e concretamente interessati a lasciare loro un mondo migliore. Siamo convinti che otterrete ottimi risultati sia per l’azienda che per il pianeta.


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